venerdì 9 gennaio 2009

Fontana Galleria La polena Genova


Fontana Galleria La polena Genova 1-28 OTTOBRE 1966 Con 36 lettere 7 numeri ed un foglio bianco AG Fronzoni crea un capolavoro della grafica internazionale, sintetizzando il pensiero di Fontana, riuscendo a conferire ad elementi apparentemente semplici come le lettere e numeri una capacità di definire spazi e messaggi, di comunicare al di là del contenuto della frase.La prima sensazione che si ha di fronte al lavoro di A G Fronzoni è che siamo in presenza di un maestro del minimalismo, di un preciso sostenitore del less is more, di un esperto illusionista che con saggezza riesce a dominare il naturale contrasto bianco nero, ipnotizzandoci con volute assenze e vertiginosi spazi monocromi. Credo invece che sia ben altro a rendere cosi speciale il lavoro di A G Fronzoni, è la ricerca della sintesi, di una raffinatezza sempre sostenuta dai suoi bianchi e neri da un rigore che ha sempre contraddistinto la sua vita, dalla convinzione che per comunicare un messaggio forte non ci sia bisogno di urlare ma che basta tagliare una frase in due verticalmente, scompaginare le righe di un teso che inizia sempre con la parola MOBILITAZIONE, suggerire visioni bisbigliando all'orecchio di chi osserva, forme che sempre ci appartengono, creando suggestioni tridimensionali in un mondo che per antonomasia e bidimensionale utilizzando quei semplici elementi che sono le lettere.I manifesti del 1976 per la MOBILITAZIONE DELLA CULTURA dove le parole cambiano dimensione assecondando una prospettiva, suggerendo un tumultuoso incedere che difficilmente si può arrestare, cosi facendo ha legato indissolubilmente il concetto della mobilitazione all'illusione suggerita del movimento.Un punto centrale è che A G Fronzoni viola sistematicamente la bidimensionalità del foglio a volte interpretando il movimento della pellicola cinematografica, altre inclinando piani astratti su cui depone i testi, altre ancora simulando i fori di un flauto, ponendo l'accento sul vuoto con cui si riesce a fare quella cosa impalpabile che è la musica.Siamo alla presenza di un maestro della progettualità che non si limita alla grafica ma si riversa con eguale lucidità e bravura nell'architettura, nel design e nell'allestimento.Chiari sono i suoi interventi architettonici come quello sull'isola di Capraia a Milano e Genova dove progetta la Galleria d'arte contemporanea di Palazzo Reale, la sede dell'istituto di storia e arte di palazzo Balbi.Con Genova A G Fronzoni ha avuto un rapporto intenso lavorando in collaborazione con le istituzioni culturali per esempio il Teatro del Falcone, per cui ha prodotto una serie di allestimenti e manifesti di insuperata limpidezza.Di tutti questi interventi mi colpiscono profondamente lo spirito d'innovazione l'atteggiamento di rigore e precisione che per molto tempo sono stati dimenticati e che solo ultimamente con l'avvento del "minimalismo si è avuto il coraggio di riscoprire.Cappellini ha rimesso in produzione SERIE 64, Viabizzuno ha messo in produzione LAMPADA QUADRA del 1962.Questi accadimenti che sembrano fortuiti e che sono invece figli di un uomo riservato e schivo hanno fatto si che lui se n'è parlato molto poco e come accade sempre appena una persona si concede di morire se ne fa un gran parlare come se tutti noi volessimo correre ai ripari pensando " ma come così all'improvviso, volevamo fare progetti, organizzare, domandargli, farci spiegare, sperare in nuovi progetti, invece è morto e non ci ha detto niente"
Marco Sinesi

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